giornata mondiale degli oceani

Giornata mondiale degli Oceani

Oggi è la giornata mondiale degli Oceani.
Mi sento una privilegiata ad aver avuto la fortuna di accarezzarli tutti e tre.

Nell’Atlantico ho surfato le onde di Biarritz, ammirato le maree di Bilbao e di Tenerife, respirato la salsedine sollevata dall’impeto delle onde, a Cabo da Roca, navigando verso il Mare del Nord e contemplando la Penisola del Capo.

Spiaggia di Biarritz

Nell’Oceano Indiano ho nuotato, a Zanzibar e in Malesia, incantandomi davanti allo spettacolo della barriera corallina e dei suoi meravigliosi abitanti.

Zanzibar, un bagno nell’oceano caldo durante l’escursione in barca alla lingua di sabbia

Nel Pacifico ho immerso soltanto i piedi, ridendo come una bambina alla fine di un coast to coast in quasi solitaria, che è stato un pezzo importante della mia crescita come persona.

Manhattan Beach Pier, Los Angeles.
Il posto ideale dove trascorrere le ultime ore prima di tornare in aeroporto!

L’immensità profonda di quell’azzurro, spettacolare persino dallo spazio, a me fa pensare che i confini terrestri siano un limite sciocco, mentre l’abbraccio di quell’elemento fondamentale che è l’acqua arriva ad avvolgerci ovunque.

Mi si stringe lo stomaco a pensare quante schifezze, di plastica e non solo, siamo stati capaci di gettare in mare, stupidamente inconsapevoli che ce le risputerà a riva, o nel piatto.

Tartarughe, pesci, balene, sono legati a noi molto più di quanto pensiamo. Padroni, loro, di un regno che l’essere umano può soltanto ammirare dalle sponde; qualche volta più da vicino, ma sempre dovremmo farlo con molto, molto più rispetto.