escape room ecologica

Salvare il mondo non è un gioco. O forse sì?

La sfida: un’escape room ecologica

Sabato 24 luglio sarà una giornata speciale. Dopo mesi di lavoro dietro le quinte, sarò ad Entracque per accogliere i partecipanti a “Mission: Save the Planet“, il primo adattamento di un’escape room reale in ottica ambientale.

L’appuntamento fa parte del ciclo “DAP | Divertiti al Parco“, un progetto studiato insieme alla mia collega Erika delle Aree Protette Alpi Marittime, e realizzato con il sostegno di Fondazione CRC: una serie di appuntamenti ludico-educativi per la fascia di età 12-18 anni, duramente colpita dalle restrizioni del periodo pandemico e sensibile alle tematiche ecologiche (questo appuntamento in particolare è aperto anche agli adulti, vista l’ampia disponibilità di posti e l’importanza del tema trattato).

L’attività consiste in una vera e propria escape room non sequenziale, condotta da un game master: 50 minuti a disposizione di ogni squadra per disinnescare una bomba, attraverso la risoluzione di enigmi che richiedono attenzione, concentrazione e collaborazione.

E’ stata realizzata insieme a Mystery House Torino, con la nostra supervisione nell’adattamento della storia e dei giochi per collegarli al tema dell’emergenza climatica, vera “bomba da disinnescare” per il futuro.

Attraverso l’esperienza immersiva del gioco, i partecipanti avvertono l’urgenza del problema e si sentono parte della soluzione, apportando ciascuno il proprio contributo e avvertendo l’imprescindibilità del lavoro di squadra (non a caso, questo tipo di attività è utilizzato anche in contesti aziendali di team building).

L’evento trova collocazione ideale nel Centro Visita ENEL Green Power L. Einaudi, per il recente episodio della tempesta Alex e per il naturale collegamento con la mostra “Ultimi Ghiacci“. Lo svolgimento del gioco non interferisce con le normali attività di visita, e anzi intende stimolare la curiosità dei partecipanti, per incentivare ulteriori approfondimenti con visite individuali.

Un appuntamento sperimentale, dove turismo e gamification si uniscono, per unire intrattenimento e sensibilità al tema del cambiamento climatico, di cui proprio in questi giorni sono evidenti le devastanti conseguenze, che stanno letteralmente sommergendo l’Europa Centrale.

Ma cos’è, la gamification, e cosa centra con il turismo?

Com’è intuibile, la parola deriva da game, gioco. Si tratta di un vero e proprio metodo, derivato dall’esperienza dei videogiochi e dei giochi di ruolo, per veicolare messaggi attraverso il divertimento e il coinvolgimento attivo delle persone. Attraverso l’immedesimazione, concetti teorici possono essere fatti propri, innescando comportamenti attivi per il raggiungimento di specifici obiettivi.

Applicare questo metodo alla pianificazione di un’esperienza turistica, serve ad attivare il coinvolgimento del visitatore, non più spettatore, ma vero e proprio protagonista. Per offrire una fruizione che diverta, ma possa veicolare messaggi che restano impressi, attraverso le emozioni vissute in prima persona.

In questo caso, partecipare è già vincere: mettersi in gioco, aumentare la propria consapevolezza e capacità di fare squadra, per conquistare il #futuro.

Com’è nata l’idea di una escape room ecologica

Sono profondamente orgogliosa dello sforzo profuso e grata per l’opportunità di realizzare questo progetto.

L’idea mi è venuta leggendo il report “Planet Escape Room, siamo tutti in gioco” del WWF; ho cercato di fare un ulteriore passo, dai concetti alla realizzazione vera e propria di un’esperienza giocabile.

Facendo ricerche, ho trovato la versione mobile dell’escape room di Mystery House, ideale per la personalizzazione e per realizzare un evento dal vivo. Ringrazio la responsabile Marta Colangelo per essersi appassionata con me all’idea di una escape room ecologica.

Alcuni turni di gioco sono sold out, su altri c’è ancora qualche posto, prenotabile a questo link.

Coraggio dunque: accettate la missione, vi aspetto ad Entracque!