corso per inspirational travel designer

Corso per Inspirational Travel Designer: perché sì

Ci sono persone e appuntamenti che non arrivano per caso. Magari capita di incrociarle mentre si è concentrati su altro; il cervello (o il cuore?) memorizza un interesse, ma nell’immediato non accade nulla. Apparentemente si dimenticano, ma poi, al momento giusto, quel ricordo riaffiora. Da nota fugace diventa attenzione, poi ricerca e quindi incontro. A me è successo così con Destinazione Umana e il loro corso per Inspirational Travel Designer.

L’immagine di apertura di questo post (scattata anni fa in un parco giochi nelle Langhe, non ricordo esattamente dove), illustra bene la ragione per cui ho scelto di iscrivermi a questo corso. Lavoro in agenzia da più di 13 anni, perciò “disegnare viaggi” è all’ordine del giorno, ma ho sempre cercato di farlo trasmettendo amore e cura. Sia del lavoro in sé, sia soprattutto per la persona che si rivolge a me, affidandomi magari l’unica preziosa settimana di svago durante un anno di lavoro, o in circostanze particolari della vita.

Perché ho frequentato il corso per Inspirational Travel Designer

Innanzitutto, per approfondire ulteriormente empatia e aspetto psicologico nel relazionarmi con i viaggiatori. Questo aspetto è sviluppato attraverso la formazione con la travel counselor Alice Bianchi, che illustra una vera e propria bussola per interpretare le motivazioni profonde, molto spesso inespresse, alla base del viaggio e della sua “buona riuscita”.

Seconda motivazione, altrettanto importante: da tempo, voglio concentrarmi sul turismo più consapevole, sia verso le persone che i territori. In questo senso, Destinazione Umana è senza dubbio un tour operator “pioniere” e specializzato. Inoltre, promuovono da sempre una filosofia più ampia, in cui mi ritrovo in pieno: viaggiare, lavorare e vivere ispirati, sono aspetti correlati, che si alternano ed influenzano reciprocamente nella vita di ogni persona. Questo aspetto viene illustrato da Silvia Salmeri, fondatrice e “motore” di Inspirational Travel Company e di Destinazione Umana.

Ultima motivazione: mi sono regalata questi due giorni per i miei 35 anni. Due giorni per me, per la mia crescita personale prima che professionale, per “mettere in riga” pensieri che si rincorrevano da tempo sullo sfondo, mettendomi per una volta al primo posto.

Com’è strutturato il corso e chi si incontra

Non descrivo a fondo il luogo, pur bellissimo e azzeccato, perché quella che ho frequentato io è stata l’ultima di tante edizioni a Valsamoggia. Le prossime saranno a Bologna, alle serre dei Giardini Margherita, sicuramente un’altra location funzionale e di grande ispirazione.

Il corso è diviso in due moduli: una giornata per gli aspetti tecnico-amministrativi del lavoro di consulente di viaggi (facoltativa per chi già li conosce; io ho la qualifica di Direttore Tecnico di Agenzia Viaggi, quindi non l’ho frequentata) e due giornate approfondite sull’aspetto psicologico e ispirazionale. Nel modulo ispirazionale, si sperimentano sia l’analisi e l’organizzazione, del viaggio e di idee imprenditoriali in ambito turistico, sia l’aspetto di comunicazione, per veicolarle al meglio al giusto target.

Si ascolta, si parla, si scrive.

Si sperimentano modelli: alcuni li conoscevo, come il business model canvas (ma non l’avevo mai applicato al mio mestiere), con altri è stato sfidante confrontarsi, come le tecniche di counseling con cui Alice ci ha fatto guardare dentro di noi.

Il plus viene dalle persone:

  • chi tiene il corso; sia Alice che Silvia condividono, oltre alla loro professionalità, esperienze personali molto significative. A prescindere dalla spendibilità del corso nella propria carriera, conoscere loro, ascotarne la storia e guardare nei loro occhi così intensi, è un grande arricchimento personale.
  • chi si iscrive: io ho condiviso l’esperienza del corso con un’altra consulente di viaggi come me, una lavoratrice di un b&b con il sogno (e le capacità, forza Sara!) di aprirne uno suo, e due coordinatrici di viaggi di gruppo. Lo scambio è sempre stimolante e ricevere il feedback sulle proprie idee da punti di vista differenti è utilissimo.

Cosa si porta a casa da quest’esperienza

Ho riempito pagine di appunti (e lo stomaco di leccornie cucinate da Nicola, uao!) ma soprattutto ossigenato la mente.

Porto a casa anche un attestato, di cui vado molto fiera e in cui mi sento rappresentata:

La testolina sempre in fermento di Silvia ha in mente una reunion di chi ha frequentato il corso per Inspirational Travel Designer, per far conoscere le persone tra loro e chissà, nascere nuove collaborazioni e progetti. La pandemia da coronavirus ha scombinato i piani, ma l’attesa renderà il ritrovarsi ancora più bello.

Lascio alla fine proprio quello che fine non è: se quest’esperienza arriva al momento giusto, si torna cambiati. A me ha dato lo slancio per mollare alcune zavorre lavorative, che non solo non mi rappresentavano più, ma mi ostacolavano verso il rinnovamento.

E fornito l’occasione per dire a voce alta chi sono, chi voglio diventare, cosa vorrei fare e con chi. Da una chiacchierata con Silvia durante il corso, è nato un progetto a cui tengo molto, proprio insieme a Destinazione Umana (una piccola anticipazione si trova qui, presto arriveranno dettagli anche su questo sito!)

Perché come dice un saggio proverbio:

Da soli si va veloce, ma insieme si va lontano.

proverbio africano